Lo Spiral Life Cycle Method è un processo di sviluppo software che consente una maggiore flessibilità nel ciclo di sviluppo.

È stato introdotto e reso popolare da Barry Boehm, che ha pubblicato il “Modello a spirale dello sviluppo del software” nel 1986.

Questo articolo tratterà quindi lo Spiral Life Cycle Method e come può aiutare a ridurre il rischio di fallimento del progetto bilanciando costi e benefici.

Spiral Life Cycle Method: meta modello

Lo Spiral Life Cycle Method è stato proposto come meta-modello combinando lo sviluppo iterativo del Rapid Prototype, con gli aspetti sistematici del Waterfall.

Tipicamente utilizzato per sviluppare soluzioni software complesse, è pensato per ridurre il rischio di fallimento del progetto tramite l’applicazione di quattro cicli iterativi: (1) Ideazione / Identificazione Obiettivo, (2) Valutazione dei rischi, (3) Implementazione e (4) Review & Pianificazione.

Ad oggi, rimane uno degli approcci più popolari allo sviluppo del software ed è unico nella sua capacità di pianificare il futuro pur continuando a fornire risultati rapidamente.

 

Spiral Life Cycle Method

Cos’è lo Spiral Life Cycle Method

Lo Spiral Life Cycle Method è un approccio di project management sviluppato per gestire progetti di sviluppo software.

È stato pensato per ridurre i rischi e fornire un mezzo efficiente per lo sviluppo del prodotto.

Il processo a cicli è incrementale e consente flessibilità e gestione del rischio per tutta la durata del progetto.

È vantaggioso rispetto ai modelli tradizionali grazie alla possibilità di gestire il feedback iterativo degli utenti chiamati.

Ad ogni ciclo, un gruppo di persone è infatti coinvolto nell’utilizzo di porzioni di prototipo reso disponibile ad ogni ciclo.

L’approccio Top=>Down, come nel caso del Waterfall, può impedire di avere un’idea chiara delle criticità che il progetto dovrà affrontare.

Il modello Spiral Life Cycle Method invece migliora questi aspetti e che in genere comportano una progressione lineare dallo sviluppo al rilascio.

In contrasto con il metodo a cascata, il modello a spirale implica invece un processo iterativo che va avanti e indietro tra le fasi di progettazione, codifica, test e valutazione.

Ciò consente al team di prodotto di valutare continuamente il feedback durante tutto il ciclo di vita del progetto e apportare modifiche in conseguenza alle segnalazioni ricevute.

Con l’avanzare di ogni iterazione, l’ambito del progetto può essere perfezionato sulla base di eventuali modifiche ai requisiti o agli obiettivi.

In questa fase sarà possibile affrontare eventuali rischi identificati che potrebbero minacciare il successo.

Come funziona nel dettaglio lo Spiral Life Cycle Method?

Lo Spiral Life Cycle Method enfatizza la valutazione del progetto durante ogni fase del ciclo del progetto, dalla pianificazione iniziale fino al completamento.

Il primo passo nel metodo del ciclo a spirale è lo sviluppo di una versione snella del prodotto, che viene poi valutata.

In tale processo vengono individuati e valutati i rischi e le criticità, al fine di garantire che siano adeguatamente affrontati man mano che si presentano nelle fasi successive del ciclo.

L’iteratività del metodo consente il perfezionamento durante ogni fase affrontando eventuali problemi prima di passare al ciclo successivo.

Solo a quel punto si decide se avviare la fase successiva sfruttando lo sviluppo del prototipo della fase in corso.

Questa è una decisione importante poiché aiuta a determinare la direzione e il progresso di una particolare funzionalità.

Il processo di valutazione in genere prevede un esame ravvicinato di diversi componenti, inclusi costi, tempi e risorse necessari per il completamento del ciclo e l’avvio del successivo.

Un prototipo ben sviluppato può essere utile per prendere questa decisione in quanto fornisce informazioni preziose su quanto impegno sarà necessario per completare la fase in corso.

A quel punto si decide se avviare la fase successiva traendo vantaggio dallo sviluppo del prototipo della fase in corso.

Il successo dello Spiral Life Cycle Method dipende inoltre da un alto livello di conoscenza delle pratiche di project management, pertanto non è applicabile in tutte le realtà.

Questo modello rappresenta quindi un cambiamento di paradigma dall’approccio guidato dalle specifiche della “cascata” (classico nella maggior parte degli SDLC) ad uno orientato all’analisi e alla verifica ciclica dello sviluppo riducendo cosi il rischio di errore o, peggio, di fallimento.

Spiral Life Cycle Method: Quali sono le principali fasi?

Questo processo, noto come spiraling, consente di aggiungere funzionalità permettendo al contempo il feedback delle parti interessate durante l’intero ciclo di vita del progetto.

Questa pratica, ad ogni ciclo incrementale, transiterà attraverso 4 fasi distinte prima di arrivare allo sviluppo finale e conclusivo.

La prima fase, l’ideazione, implica il processo creativo di generazione di idee e soluzioni per risolvere un problema o creare qualcosa di nuovo.

La seconda fase è la valutazione del rischio.

Permette di valutare i potenziali rischi associati al ciclo in corso e consente una gestione efficace e preventiva di esiti o situazioni negative.

La terza fase si concentra sulla parte di sviluppo del codice durante la quale vengono create specifiche di progettazione basate su obiettivi e vincoli.

La quarta e ultima fase valuta il prodotto tramite una review affidata agli stakeholder e la pianificazione degli sviluppi successivi.

Ideazione / identificazione obiettivo

La prima fase del metodo del ciclo di vita a spirale è l’ideazione.

Durante questa fase, i team sono incoraggiati a scambiare idee e trovare soluzioni per un potenziale prodotto o servizio che soddisfi le esigenze e i requisiti del cliente.

Identificheranno potenziali soluzioni a questi problemi, oltre a generare casi d’uso che definiscono il modo in cui i clienti interagirebbero con i loro prodotti o servizi.

Una volta identificate le potenziali soluzioni, i team possono passare alla seconda fase: Valutazione.

Valutazione dei rischi

La seconda fase di questo metodo si concentra sulla valutazione: comporta l’analisi dei requisiti richiesti dal cliente per il progetto di sviluppo e la revisione di eventuali componenti di progettazione esistenti.

La fase di valutazione inizia con la verifica delle esigenze del cliente e quindi l’analisi del modo migliore per soddisfare tali esigenze dal punto di vista tecnico.

Durante questa fase, gli sviluppatori valutano i modelli di dati, identificano i rischi associati alla progettazione del sistema e stimano i costi per produrlo.

Conducono anche test per valutare se i loro progetti soddisfano tutti i requisiti stabiliti dai clienti; i test possono includere simulazioni o prototipi di possibili soluzioni.

Implementazione del Spiral Life Cycle Method

La terza fase dello Spiral Life Cycle Method consiste nel prendere tutto il lavoro svolto nelle fasi di pianificazione e analisi del rischio e trasformarlo in un sistema funzionante.

Durante questa fase, gli sviluppatori creano codice per implementare le funzionalità identificate durante le fasi precedenti.

Servirà anche per sviluppare test atti a garantire che tutto funzioni secondo le specifiche del committente.

Inoltre, tutti i problemi identificati e valutati durante le fasi precedenti, vengono risolti in questo momento.

A questo punto si passa all’ultima fase del ciclo: la verifica del lavoro fatto e la pianificazione del prossimo ciclo.

Review & Pianificazione

La quarta fase del metodo prevede la pianificazione del ciclo successivo.

Durante questa fase, il team esamina il feedback dei cicli precedenti e apporta gli aggiornamenti o le correzioni necessarie agli sviluppi esistenti.

Ciò garantisce che tutti gli elementi funzionino come previsto e consente un’ulteriore analisi delle esigenze e dei requisiti degli utenti per futuri miglioramenti.

A questo punto, i project manager devono anche considerare quali nuovi sviluppi devono essere implementati per raggiungere gli obiettivi desiderati.

Un processo di revisione completo aiuta a identificare le aree in cui potrebbero essere necessarie ulteriori risorse o modifiche prima di passare al ciclo successivo di attività di sviluppo.

Come si applica lo Spiral Life Cycle Method

Il modello prevede lo sviluppo iterativo di piccole porzioni di software, prototipo per prototipo, fino al raggiungimento del risultato desiderato.

Questo processo consente lo sviluppo del software in modo incrementale e garantisce che ogni ciclo produca un risultato migliore.

Dopo aver individuato l’obiettivo del progetto e il software da implementare, si procede con lo sviluppo della prima porzione di codice.

Ciò comporta l’analisi delle basi del codice e lo sviluppo di un piano per il funzionamento del nuovo software. Una volta completato, si può procedere alla scrittura del codice stesso.

Ci si deve concentrare ciclicamente solo sulle funzionalità e sulle correzioni dei problemi riscontrati.

Il nostro ciclo ci consente di prototipare rapidamente diverse soluzioni a potenziali problemi e di verificarne l’efficacia.

L’obiettivo è creare un prodotto funzionale che soddisfi gli obiettivi individuati.

Durante tutto il processo, rimaniamo consapevoli delle potenziali insidie e apportiamo le modifiche necessarie secondo necessità.

Eseguiti i cicli necessari per far validare l’applicazione da parte degli stakeholder, si potrà procedere all’ultimo ciclo che prevederà l’intervento sulla fruibilità funzionale del progetto applicando il modello a cascata (Waterfall) per chiudere lo sviluppo ed uscire dalla spirale.

L’aspetto interessante è che anche questa ultima fase segue la logica del ciclo e, qualora emergessero ulteriori limiti o mancanze funzionali, si potrà procedere ad un ulteriore ciclo che verrà pianificato tenendo conto delle analisi effettuate.

Cicli basati sull’analisi del rischio

La gestione del rischio è essenziale per qualsiasi azienda che desideri mantenere un elevato livello di efficienza operativa.

Comprendendo il rischio associato a ciascun ciclo, potranno essere le decisioni migliori su quali solo le attività più importanti e, di conseguenza, decidere se allocare risorse aggiuntive o dalle competenze tecniche differenti per agire in modo efficace sul nuovo ciclo.

Questo diventa un controllo costante dei costi ed è cruciale in qualsiasi modello di business. La gestione del rischio è quindi alla base e centrale in questo metodo di sviluppo.

Sono infatti le verifiche costanti che impattano sulla pianificazione dei clici, nella gestione generale del progetto e, in definitiva, nella qualità del software rilasciato.

L’interazione continua con gli stakeholder per un’attenta verifica del lavoro svolto ed infine i test sia funzionali che unitari agevolano la pianificazione del ciclo successivo.

Spiral Life Cycle Method: Quando uscire dal ciclo delle Spirali?

Se è facile capire come avviare un progetto seguendo questa metodologia, potrebbe essere più complicato capire quando è arrivato il momento di uscire dalla spirale per dare vita all’ultima fase dello sviluppo.

La risposta a questa domanda ci viene fornita dallo stesso Boehm, inventore del meta modello, che suggerisce di utilizzare un ulteriore modello (e complementare) che chiamò Mission Opportunity Model (MOM).

Cos’è il Mission Opportunity Model?

Il Mission Opportunity Model è un approccio innovativo per testare e verificare le prestazioni, l’accuratezza e l’affidabilità di un prodotto.

Questo modello fornisce una panoramica completa dell’intero processo, dall’identificazione delle esigenze della missione al raggiungimento degli obiettivi della missione.

Sfruttando questo modello, le organizzazioni possono garantire che il loro prodotto soddisfi tutti gli obiettivi prestazionali desiderati prima di giungere a qualsiasi conclusione.

Questo modello inizia con l’identificazione di un’esigenza o di un requisito della missione che viene poi suddiviso in compiti o obiettivi individuali.

Da lì, questi compiti vengono testati per determinare se soddisfano l’obiettivo desiderato attraverso test di simulazione ed esperimenti.

I risultati vengono registrati in base al loro livello di prestazioni e confrontati con i risultati attesi per ulteriori analisi.

Infine, tutti i dati raccolti durante il processo di test vengono presi in considerazione al fine di raggiungere una conclusione finale in merito al potenziale successo o tasso di fallimento del prodotto nel soddisfare i requisiti della missione prevista.

Lanciare questa serie di test pre-definiti sulla base degli obiettivi che il cliente ha richiesto per la conclusione del prodotto è il metodo più efficace per capire se è arrivato il momento di uscire dalla spirale.

Procedere alla chiusura di un progetto a Spirale

La chiusura di un progetto modello Spiral Life Cycle è un passo importante nel ciclo di vita complessivo del progetto.

L’atto di chiudere un progetto può richiedere molto tempo e essere complesso, a seconda delle dimensioni e della portata del progetto stesso.

Un metodo per avvicinarsi al processo di chiusura è utilizzare la metodologia Waterfall.

Ciò comporta il completamento di ogni fase prima di iniziarne un’altra e include attività come la valutazione dei risultati, l’approvazione dei risultati finali, l’analisi del feedback dei clienti e la determinazione dei requisiti di supporto post-implementazione.

L’approccio lineare alla chiusura di Waterfall garantisce che tutte le parti interessate siano adeguatamente informate e che ogni attività sia documentata in modo tempestivo.

Questo aiuta a garantire che nessun passaggio venga perso o trascurato durante il completamento del progetto.

Inoltre, crea una struttura coerente per i progetti futuri in modo che i processi possano essere migliorati al fine di massimizzare l’efficienza e l’efficacia quando si affrontano progetti simili in futuro.

Conclusione

In conclusione, lo Spiral Life Cycle Method ha dimostrato di essere una tecnica efficace ed economica per la creazione di prototipi.

Il suo successo è in gran parte attribuito al ciclo continuo di pianificazione, sviluppo, test e valutazione che impiega.

Adottando questo approccio iterativo, le organizzazioni possono apportare miglioramenti in modo rapido ed efficiente riducendo al minimo i costi.

Ma è anche importante considerare i rischi associati all’aumento del numero di iterazioni in un progetto.

I project manager dovrebbero possedere una conoscenza approfondita delle tecniche di gestione dei progetti e avere esperienza nell’analisi dei rischi al fine di prendere decisioni ben informate sui loro progetti.

Personalmente credo sia uno degli SDLC più efficaci e certamente fonte di ispirazione per le metodologie più recenti.

Sono anche convinto che sia meglio investire ed eventualmente sprecare qualche settimana di lavoro su un progetto complesso che si decide di abbandonare grazie alle valutazioni fatte nel primo o nel secondo ciclo di sviluppo, piuttosto che investire mesi di lavoro con team complessi ed investimenti importanti per poi scoprire che il risultato finale non è ciò che ci si aspettava.

Luca Cipicchia
Luca

Lo Spiral Life Cycle Method è un processo di sviluppo software che consente una maggiore flessibilità nel ciclo di sviluppo.

È stato introdotto e reso popolare da Barry Boehm, che ha pubblicato il “Modello a spirale dello sviluppo del software” nel 1986.

Questo articolo tratterà quindi lo Spiral Life Cycle Method e come può aiutare a ridurre il rischio di fallimento del progetto bilanciando costi e benefici.

Spiral Life Cycle Method: meta modello

Lo Spiral Life Cycle Method è stato proposto come meta-modello combinando lo sviluppo iterativo del Rapid Prototype, con gli aspetti sistematici del Waterfall.

Tipicamente utilizzato per sviluppare soluzioni software complesse, è pensato per ridurre il rischio di fallimento del progetto tramite l’applicazione di quattro cicli iterativi: (1) Ideazione / Identificazione Obiettivo, (2) Valutazione dei rischi, (3) Implementazione e (4) Review & Pianificazione.

Ad oggi, rimane uno degli approcci più popolari allo sviluppo del software ed è unico nella sua capacità di pianificare il futuro pur continuando a fornire risultati rapidamente.

 

Spiral Life Cycle Method

Cos’è lo Spiral Life Cycle Method

Lo Spiral Life Cycle Method è un approccio di project management sviluppato per gestire progetti di sviluppo software.

È stato pensato per ridurre i rischi e fornire un mezzo efficiente per lo sviluppo del prodotto.

Il processo a cicli è incrementale e consente flessibilità e gestione del rischio per tutta la durata del progetto.

È vantaggioso rispetto ai modelli tradizionali grazie alla possibilità di gestire il feedback iterativo degli utenti chiamati.

Ad ogni ciclo, un gruppo di persone è infatti coinvolto nell’utilizzo di porzioni di prototipo reso disponibile ad ogni ciclo.

L’approccio Top=>Down, come nel caso del Waterfall, può impedire di avere un’idea chiara delle criticità che il progetto dovrà affrontare.

Il modello Spiral Life Cycle Method invece migliora questi aspetti e che in genere comportano una progressione lineare dallo sviluppo al rilascio.

In contrasto con il metodo a cascata, il modello a spirale implica invece un processo iterativo che va avanti e indietro tra le fasi di progettazione, codifica, test e valutazione.

Ciò consente al team di prodotto di valutare continuamente il feedback durante tutto il ciclo di vita del progetto e apportare modifiche in conseguenza alle segnalazioni ricevute.

Con l’avanzare di ogni iterazione, l’ambito del progetto può essere perfezionato sulla base di eventuali modifiche ai requisiti o agli obiettivi.

In questa fase sarà possibile affrontare eventuali rischi identificati che potrebbero minacciare il successo.

Come funziona nel dettaglio lo Spiral Life Cycle Method?

Lo Spiral Life Cycle Method enfatizza la valutazione del progetto durante ogni fase del ciclo del progetto, dalla pianificazione iniziale fino al completamento.

Il primo passo nel metodo del ciclo a spirale è lo sviluppo di una versione snella del prodotto, che viene poi valutata.

In tale processo vengono individuati e valutati i rischi e le criticità, al fine di garantire che siano adeguatamente affrontati man mano che si presentano nelle fasi successive del ciclo.

L’iteratività del metodo consente il perfezionamento durante ogni fase affrontando eventuali problemi prima di passare al ciclo successivo.

Solo a quel punto si decide se avviare la fase successiva sfruttando lo sviluppo del prototipo della fase in corso.

Questa è una decisione importante poiché aiuta a determinare la direzione e il progresso di una particolare funzionalità.

Il processo di valutazione in genere prevede un esame ravvicinato di diversi componenti, inclusi costi, tempi e risorse necessari per il completamento del ciclo e l’avvio del successivo.

Un prototipo ben sviluppato può essere utile per prendere questa decisione in quanto fornisce informazioni preziose su quanto impegno sarà necessario per completare la fase in corso.

A quel punto si decide se avviare la fase successiva traendo vantaggio dallo sviluppo del prototipo della fase in corso.

Il successo dello Spiral Life Cycle Method dipende inoltre da un alto livello di conoscenza delle pratiche di project management, pertanto non è applicabile in tutte le realtà.

Questo modello rappresenta quindi un cambiamento di paradigma dall’approccio guidato dalle specifiche della “cascata” (classico nella maggior parte degli SDLC) ad uno orientato all’analisi e alla verifica ciclica dello sviluppo riducendo cosi il rischio di errore o, peggio, di fallimento.

Spiral Life Cycle Method: Quali sono le principali fasi?

Questo processo, noto come spiraling, consente di aggiungere funzionalità permettendo al contempo il feedback delle parti interessate durante l’intero ciclo di vita del progetto.

Questa pratica, ad ogni ciclo incrementale, transiterà attraverso 4 fasi distinte prima di arrivare allo sviluppo finale e conclusivo.

La prima fase, l’ideazione, implica il processo creativo di generazione di idee e soluzioni per risolvere un problema o creare qualcosa di nuovo.

La seconda fase è la valutazione del rischio.

Permette di valutare i potenziali rischi associati al ciclo in corso e consente una gestione efficace e preventiva di esiti o situazioni negative.

La terza fase si concentra sulla parte di sviluppo del codice durante la quale vengono create specifiche di progettazione basate su obiettivi e vincoli.

La quarta e ultima fase valuta il prodotto tramite una review affidata agli stakeholder e la pianificazione degli sviluppi successivi.

Ideazione / identificazione obiettivo

La prima fase del metodo del ciclo di vita a spirale è l’ideazione.

Durante questa fase, i team sono incoraggiati a scambiare idee e trovare soluzioni per un potenziale prodotto o servizio che soddisfi le esigenze e i requisiti del cliente.

Identificheranno potenziali soluzioni a questi problemi, oltre a generare casi d’uso che definiscono il modo in cui i clienti interagirebbero con i loro prodotti o servizi.

Una volta identificate le potenziali soluzioni, i team possono passare alla seconda fase: Valutazione.

Valutazione dei rischi

La seconda fase di questo metodo si concentra sulla valutazione: comporta l’analisi dei requisiti richiesti dal cliente per il progetto di sviluppo e la revisione di eventuali componenti di progettazione esistenti.

La fase di valutazione inizia con la verifica delle esigenze del cliente e quindi l’analisi del modo migliore per soddisfare tali esigenze dal punto di vista tecnico.

Durante questa fase, gli sviluppatori valutano i modelli di dati, identificano i rischi associati alla progettazione del sistema e stimano i costi per produrlo.

Conducono anche test per valutare se i loro progetti soddisfano tutti i requisiti stabiliti dai clienti; i test possono includere simulazioni o prototipi di possibili soluzioni.

Implementazione del Spiral Life Cycle Method

La terza fase dello Spiral Life Cycle Method consiste nel prendere tutto il lavoro svolto nelle fasi di pianificazione e analisi del rischio e trasformarlo in un sistema funzionante.

Durante questa fase, gli sviluppatori creano codice per implementare le funzionalità identificate durante le fasi precedenti.

Servirà anche per sviluppare test atti a garantire che tutto funzioni secondo le specifiche del committente.

Inoltre, tutti i problemi identificati e valutati durante le fasi precedenti, vengono risolti in questo momento.

A questo punto si passa all’ultima fase del ciclo: la verifica del lavoro fatto e la pianificazione del prossimo ciclo.

Review & Pianificazione

La quarta fase del metodo prevede la pianificazione del ciclo successivo.

Durante questa fase, il team esamina il feedback dei cicli precedenti e apporta gli aggiornamenti o le correzioni necessarie agli sviluppi esistenti.

Ciò garantisce che tutti gli elementi funzionino come previsto e consente un’ulteriore analisi delle esigenze e dei requisiti degli utenti per futuri miglioramenti.

A questo punto, i project manager devono anche considerare quali nuovi sviluppi devono essere implementati per raggiungere gli obiettivi desiderati.

Un processo di revisione completo aiuta a identificare le aree in cui potrebbero essere necessarie ulteriori risorse o modifiche prima di passare al ciclo successivo di attività di sviluppo.

Come si applica lo Spiral Life Cycle Method

Il modello prevede lo sviluppo iterativo di piccole porzioni di software, prototipo per prototipo, fino al raggiungimento del risultato desiderato.

Questo processo consente lo sviluppo del software in modo incrementale e garantisce che ogni ciclo produca un risultato migliore.

Dopo aver individuato l’obiettivo del progetto e il software da implementare, si procede con lo sviluppo della prima porzione di codice.

Ciò comporta l’analisi delle basi del codice e lo sviluppo di un piano per il funzionamento del nuovo software. Una volta completato, si può procedere alla scrittura del codice stesso.

Ci si deve concentrare ciclicamente solo sulle funzionalità e sulle correzioni dei problemi riscontrati.

Il nostro ciclo ci consente di prototipare rapidamente diverse soluzioni a potenziali problemi e di verificarne l’efficacia.

L’obiettivo è creare un prodotto funzionale che soddisfi gli obiettivi individuati.

Durante tutto il processo, rimaniamo consapevoli delle potenziali insidie e apportiamo le modifiche necessarie secondo necessità.

Eseguiti i cicli necessari per far validare l’applicazione da parte degli stakeholder, si potrà procedere all’ultimo ciclo che prevederà l’intervento sulla fruibilità funzionale del progetto applicando il modello a cascata (Waterfall) per chiudere lo sviluppo ed uscire dalla spirale.

L’aspetto interessante è che anche questa ultima fase segue la logica del ciclo e, qualora emergessero ulteriori limiti o mancanze funzionali, si potrà procedere ad un ulteriore ciclo che verrà pianificato tenendo conto delle analisi effettuate.

Cicli basati sull’analisi del rischio

La gestione del rischio è essenziale per qualsiasi azienda che desideri mantenere un elevato livello di efficienza operativa.

Comprendendo il rischio associato a ciascun ciclo, potranno essere le decisioni migliori su quali solo le attività più importanti e, di conseguenza, decidere se allocare risorse aggiuntive o dalle competenze tecniche differenti per agire in modo efficace sul nuovo ciclo.

Questo diventa un controllo costante dei costi ed è cruciale in qualsiasi modello di business. La gestione del rischio è quindi alla base e centrale in questo metodo di sviluppo.

Sono infatti le verifiche costanti che impattano sulla pianificazione dei clici, nella gestione generale del progetto e, in definitiva, nella qualità del software rilasciato.

L’interazione continua con gli stakeholder per un’attenta verifica del lavoro svolto ed infine i test sia funzionali che unitari agevolano la pianificazione del ciclo successivo.

Spiral Life Cycle Method: Quando uscire dal ciclo delle Spirali?

Se è facile capire come avviare un progetto seguendo questa metodologia, potrebbe essere più complicato capire quando è arrivato il momento di uscire dalla spirale per dare vita all’ultima fase dello sviluppo.

La risposta a questa domanda ci viene fornita dallo stesso Boehm, inventore del meta modello, che suggerisce di utilizzare un ulteriore modello (e complementare) che chiamò Mission Opportunity Model (MOM).

Cos’è il Mission Opportunity Model?

Il Mission Opportunity Model è un approccio innovativo per testare e verificare le prestazioni, l’accuratezza e l’affidabilità di un prodotto.

Questo modello fornisce una panoramica completa dell’intero processo, dall’identificazione delle esigenze della missione al raggiungimento degli obiettivi della missione.

Sfruttando questo modello, le organizzazioni possono garantire che il loro prodotto soddisfi tutti gli obiettivi prestazionali desiderati prima di giungere a qualsiasi conclusione.

Questo modello inizia con l’identificazione di un’esigenza o di un requisito della missione che viene poi suddiviso in compiti o obiettivi individuali.

Da lì, questi compiti vengono testati per determinare se soddisfano l’obiettivo desiderato attraverso test di simulazione ed esperimenti.

I risultati vengono registrati in base al loro livello di prestazioni e confrontati con i risultati attesi per ulteriori analisi.

Infine, tutti i dati raccolti durante il processo di test vengono presi in considerazione al fine di raggiungere una conclusione finale in merito al potenziale successo o tasso di fallimento del prodotto nel soddisfare i requisiti della missione prevista.

Lanciare questa serie di test pre-definiti sulla base degli obiettivi che il cliente ha richiesto per la conclusione del prodotto è il metodo più efficace per capire se è arrivato il momento di uscire dalla spirale.

Procedere alla chiusura di un progetto a Spirale

La chiusura di un progetto modello Spiral Life Cycle è un passo importante nel ciclo di vita complessivo del progetto.

L’atto di chiudere un progetto può richiedere molto tempo e essere complesso, a seconda delle dimensioni e della portata del progetto stesso.

Un metodo per avvicinarsi al processo di chiusura è utilizzare la metodologia Waterfall.

Ciò comporta il completamento di ogni fase prima di iniziarne un’altra e include attività come la valutazione dei risultati, l’approvazione dei risultati finali, l’analisi del feedback dei clienti e la determinazione dei requisiti di supporto post-implementazione.

L’approccio lineare alla chiusura di Waterfall garantisce che tutte le parti interessate siano adeguatamente informate e che ogni attività sia documentata in modo tempestivo.

Questo aiuta a garantire che nessun passaggio venga perso o trascurato durante il completamento del progetto.

Inoltre, crea una struttura coerente per i progetti futuri in modo che i processi possano essere migliorati al fine di massimizzare l’efficienza e l’efficacia quando si affrontano progetti simili in futuro.

Conclusione

In conclusione, lo Spiral Life Cycle Method ha dimostrato di essere una tecnica efficace ed economica per la creazione di prototipi.

Il suo successo è in gran parte attribuito al ciclo continuo di pianificazione, sviluppo, test e valutazione che impiega.

Adottando questo approccio iterativo, le organizzazioni possono apportare miglioramenti in modo rapido ed efficiente riducendo al minimo i costi.

Ma è anche importante considerare i rischi associati all’aumento del numero di iterazioni in un progetto.

I project manager dovrebbero possedere una conoscenza approfondita delle tecniche di gestione dei progetti e avere esperienza nell’analisi dei rischi al fine di prendere decisioni ben informate sui loro progetti.

Personalmente credo sia uno degli SDLC più efficaci e certamente fonte di ispirazione per le metodologie più recenti.

Sono anche convinto che sia meglio investire ed eventualmente sprecare qualche settimana di lavoro su un progetto complesso che si decide di abbandonare grazie alle valutazioni fatte nel primo o nel secondo ciclo di sviluppo, piuttosto che investire mesi di lavoro con team complessi ed investimenti importanti per poi scoprire che il risultato finale non è ciò che ci si aspettava.

Luca Cipicchia

Mi occupo della gestione e dello sviluppo di soluzioni Digitali dalla fine del '95. Ho lavorato per diverse aziende di primaria importanza nel panorama Web Italiano. Mi piace sfruttare il mio blog come palestra per continuare a studiare gli argomenti che tratto quotidianamente.

Chi Sono